(Micro) Branding, SEO e Social media marketing

C’è sempre un gran parlare, tra addetti ai lavori e non, su quali siano i trend da sfruttare nel campo della comunicazione: utilizzare o meno Google AdWords, su quali social investire, se fare SEO, ri-aggiornare il sito e altri dilemmi legittimi per chi ha poco budget e vuole massimizzare le entrate.

Nel 2017 ho scelto di fare un passo indietro e ripensare alla comunicazione e non soffermarmi sugli strumenti ma piuttosto sul metodo e la strategia.
Con alcune attività che seguo ho iniziato dei progetti di comunicazione finalizzati al miglioramento della brand awareness.

Fino a 4-5 anni fa non credevo conveniente fare attività di branding per piccole aziende familiari, ma mi son ricreduto: nel 2017 internet connette miliardi di persone.
Siamo nel villaggio globale, gli interessi personali si specializzano sempre di più, si creano piccole comunità facilmente raggiungibili online e le attività di  micro-branding diventano fondamentali per TUTTE le aziende nel medio e lungo termine.

Ovviamente, se non si hanno grandi budget a disposizione, si dovrà puntare sulla qualità, non alla quantità, con una comunicazione studiata per piccoli segmenti di mercato interessati al nostro prodotto/servizio.

Grazie ad internet possiamo far conoscere la nostra azienda ai consumatori potenziali in specifiche nicchie di mercato e, attraverso un processo di continuo confronto con l’insieme dei clienti (che diventano una piccola comunità) e l’identificazione dei loro bisogni, migliorare sia il nostro prodotto/servizio che il nostro brand.

A chi può servire fare micro branding: un piccolo caso

Analizziamo il caso di una piccola struttura ricettiva a gestione familiare, che ha sempre utilizzato il piccolo budget destinato alla pubblicità per inserire dei banner su alcuni portali verticali nazionali  (per fare un esempio, quelli tipo : migliorihoteldelmondo.com ) che hanno portato, negli anni, un bel po’ di clienti.
Quest’anno però questi portali hanno risentito della presenza su Google di  4 annunci sponsorizzati di Google Adwords  e  il Local Pack con le mappe.
Anche se i portali sono ben posizionati sul motore di ricerca, fanno molte meno visite rispetto agli anni scorsi ed essendo portali generici hanno un tasso di conversione bassissimo.

Su mio consiglio però l’azienda ha rinnovato il sito web ed aperto una sezione blog, dove son state trattate tematiche specifiche e contestualmente si son fatte attività di social marketing rivolte a specifiche fette di potenziali clienti.

Cosa è successo con le attività di micro branding

In seguito alle attività di micro branding siamo riusciti ad

    • aumentare il traffico proveniente da Google (perchè sono aumentate le ricerche brandizzate relative  alla struttura ricettiva e i posizionamenti relativi alle keyword di nicchia)
    • avere nuovi contatti da parte di persone selezionate attraverso i social network
    • fidelizzare la clientela attraverso un contatto diretto con i vecchi e nuovi clienti, creare una piccola comunità ed aumentare le recensioni positive

Anche se i portali a cui ci si affidava hanno riportato un grosso calo, si è riusciti ad aver un buon incremento di visite al sito, con un tasso di conversione più alto, rispetto allo scorso anno.
Per concludere, non concentriamoci sugli strumenti, ma su noi stessi.
Se abbiamo piccoli numeri, dobbiamo lavorare con quelli.
Dobbiamo prenderci cura di ogni nostro potenziale cliente, migliorare il servizio e lasciare un ricordo positivo che farà parlar bene di noi.
Il resto verrà di conseguenza.

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