Nel mio lavoro di consulente di web marketing turistico incontro spesso imprenditori che si lamentano del loro posizionamento su Google, individuando la loro mancata presenza “in prima pagina” come la causa di tutti i loro problemi.
Quasi sempre accompagnano la loro richiesta raccontando la propria storia, un sito messo su 10-15 anni fa, storicamente ben posizionato, che all’improvviso smette di ricevere richieste di prenotazioni, perde posizioni ed altre cose brutte. Spesso la colpa viene data al webmaster, alla sfortuna, al truffatore che ha fatto dei contratti garantendo la prima posizione su google e poi è sparito.
La realtà è però un po’ più semplice di quanto possa apparire:
Google è un motore di ricerca intelligente e sofisticato, il suo compito è quello di restituire all’utente una lista di siti che potrebbero interessargli, dal migliore al peggiore.
Come fa Google a decidere quali risultati sono migliori?
Sicuramente le tecniche di SEO (link in entrata, le URL etc) sono molto importanti, ma non bastano!
i fattori importanti che bisogna tener presente quando si parla di posizionamento su Google per aziende turistiche sono:
– I primi 3/4 risultati di ogni pagina di ricerca a tema sono annunci sponsorizzati, seguiti dalla mappa e 3 risultati da Google My Business. Per trovare il primo risultato organico (il posizionamento classico), occorre scrollare la pagina.
– Gli annunci sponsorizzati sono generalmente delle OTA (es. Booking.com)
– I blog e i social networks, anche se possono portare visite e aumentare la conoscenza del brand, non convertono.
-Circa il 50% delle visite passa dal mobile.
-le ricerche generiche (Es. hotel + località) sono in calo, aumentano quelle brandizzate (hotel + nome), perchè, come detto prima, parte degli utenti cerca l’hotel sui portali e poi va a cercare il sito ufficiale, per trovare il numero di telefono o l’email ed effettuare una prenotazione diretta.
– Gli utenti fanno sempre più ricerche direttamente dai portali OTA e portali verticali , il 75% circa dichiara di utilizzare booking.com per scegliere il proprio alloggio per vacanze.
In questo contesto anche i risultati di ricerca cambiano, google cercherà di facilitare gli utenti fornendo quello che cercano:
Strutture con buon rapporto qualità prezzo, buone recensioni, con siti semplici da usare.
Come fa Google a stabilire quale sia la struttura ricettiva “migliore”?
Questo non possiamo dirlo con certezza, ma se fossi google cercherei di analizzare le ricerche degli utenti.
Provateci anche voi:
Se veniste a sapere che 10000 persone cerchino l’hotel Rossi a Metropolis (perchè dai portali verticali sembra avere un ottimo rapporto qualità prezzo, recensioni migliori etc.) mentre solo 1000 cerchino l’hotel Bianchi a Metropolis.
Se veniste a sapere che gran parte degli utenti che vanno sul sito dell’hotel Bianchi cliccano il tasto “indietro” perchè il sito non è ottimizzato per i cellulari ed è tutto in flash.
Se vi chiedessero di indicare un hotel a Metropolis, quale consigliereste?
Ed è forse per questo che l’hotel Rossi è primo su google e l’hotel Bianchi è scomparso?
2 Commenti. Nuovo commento
Poni un bel quesito nel momento che introduci i trend di ricerca del pubblico per il turismo e la ricerca degli hotel.
Attualmente i portali turistici la fanno da padrone, ma per google questo ha realmente senso? Incoraggiare l’uso dei portali verticali porta a un abbandono del motore di ricerca così come lo conosciamo oggi. Non trovi?
Sicuramente le modalità di ricerca sono cambiate. Non si abbandona google però, lo si usa per cercare il sito ufficiale e tutte quelle informazioni che le OTA non condividono. 🙂
Il passaggio sui portali verticali però serve, fa risparmiare tempo, fin tanto che Google lo permette (la mappa di Google MyBusiness assomiglia sempre più ad un portale verticale)